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Monsieur Kesselbach, un famoso collezionista di diamanti, viene trovato morto nella camera di un elegante hotel parigino. Sulla scrivania, il biglietto da visita di Arsène Lupin. Il commissario Lenormand conduce l'inchiesta, mentre gli omicidi si susseguono e gli indizi si moltiplicano, senza mai portare però verso un’unica pista. Lupin, per scagionarsi, cerca il vero assassino: l’inquietante, astuto e invisibile LM. Per smascherarlo dovrà affrontare l’enigma del numero 813, che potrebbe addirittura rovesciare la mappa politica dell'Europa, sullo sfondo della rivalità franco-tedesca. Pubblicato nel 1910 e rieditato nel 1917, questo romanzo è formato da due parti, ben distinte per tono e trama, che si susseguono a formare un tutt’uno: “La doppia vita di Arsène Lupin” e “I tre crimini di Arsène Lupin”.

MAURICE LEBLANC nacque in Normandia, a Rouen, l’11 novembre 1864, secondogenito di un italiano, naturalizzato francese. Trasferitosi a Parigi, frequentò l’intellighenzia del tempo, ma gli autori che più ammirava furono Flaubert, di Rouen come lui, e Maupassant, che ritenne suo maestro e dal quale fu sostenuto. Nel 1905, spinto dall’amico editore Pierre Lafitte, pubblicò senza alcuna convinzione il racconto L’arresto di Arsène Lupin. Il successo immediato lo portò a continuare le avventure dello straordinario ladro gentiluomo, divenuto celeberrimo, con una incessante, felicissima produzione che durò fino al 1941, anno della sua morte. La sua casa nella località di Étretat è oggi divenuta il museo Le Clos Arsène Lupin.