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Gabriele D’Annunzio creò, tra Ottocento e Novecento, un nuovo tipo di letteratura, in cui superò le correnti culturali europee dell’epoca per approdare a uno sperimentalismo lin- guistico che aveva come connotato la ricerca della bellezza, quale antidoto nobilitante a una società materialista e gretta. La poesia dannunziana, considerata a lungo come una prova assoluta di disimpegno e di pura evasione, esalta in realtà il potere accordato alla parola e diviene vivificatrice e formatri- ce della persona e delle sue fondamentali coordinate cultura- li, come testimonia l’apprezzamento che ricevette all’estero. La sua opera, da qualche tempo rivisitata e spogliata della retorica del personaggio D’Annunzio – di cui fu il minuzio- so artefice e che finì per nuocergli –, viene ora riconosciuta come uno dei maggiori contributi alla modernità letteraria europea.
Gianni Oliva, professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, già direttore di dipartimento e coordinatore gene- rale del dottorato di Studi umanistici (PhD, School of advanced Studies), ha tenuto corsi e seminari in diverse università americane ed europee. Ha fondato e dirige il Centro europeo di Studi rossettiani ed è nel comitato scientifico del Centro nazio- nale di Studi dannunziani. Si è occupato a lungo di D’Annunzio curandone l’Opera Omnia in 11 volumi (Newton Compton, Roma 1995) e varie edizioni. Tra i suoi lavori in questo campo si ricordano: I nobili spiriti. Pascoli, D’Annunzio e le rivi- ste dell’estetismo fiorentino (Marsilio, Venezia 1979 e 2002), D’Annunzio e la poetica dell’invenzione (Mursia, Milano 1992), Lettere ai Treves (Garzanti, Milano 1999), In- terviste a D’Annunzio (Carabba, Lanciano 2002), D’Annunzio e la malinconia (Bru- no Mondadori, Milano 2007), D’Annunzio. Vita e letteratura (Carabba, Lanciano 2008), D’Annunzio. Tra le più moderne vicende (Bruno Mondadori, Milano 2017). È nel Comitato scientifico dell’Edizione Nazionale delle Opere di D’Annunzio.