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All’indomani dell’Unità d’Italia, Edmondo De Amicis con il libro Cuore investì la scuola di una chiara missione etica, quale crogiuolo e palestra per allenare le virtù necessarie a «fare gli Italiani», ovvero a creare le condizioni per una convivenza civi- le tra classi ed estrazioni geografiche diverse, senza tuttavia tra- dire il mondo dei valori borghesi. Anche per quest’ultimo mo- tivo, fino a poco tempo fa lo scrittore di Oneglia veniva iden- tificato solo con quest’opera, oggetto di critiche anche molto aspre dalla maggioranza degli studiosi. In realtà, l’itinerario personale e letterario di De Amicis si sviluppò su molti altri fronti, legati sempre ai problemi dell’Italia nella seconda metà dell’Ottocento: l’emigrazione di massa, l’ambiente del proleta- riato urbano, le condizioni degli ultimi della società, fino alla sua totale adesione al neonato socialismo, che tuttavia rappre- sentò sempre per lui più una manifestazione artistico-letteraria che ideologica. La sua empatia verso le classi più disagiate resta pur sempre quella nutrita da un esponente dell’alta borghesia urbana e piemontese, di ascendenza laica e liberale.
Roberto Ubbidiente, dopo il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Vienna con una dissertazione sulla Storia della critica leopardiana (Peter Lang, Frankfurt am Main 1998), è attualmente docente di Letteratura e cultura italiana presso la Humboldt-Universität zu Berlin. Ha al suo attivo svariate pubblicazioni su tematiche e autori italiani dal Cinque al Novecento (Ariosto, Alfieri, Leopardi, De Amicis, Svevo, Pirandello, De Filippo, Verdone) nonché traduzioni nel campo dell’arte e della critica letteraria. Le sue monografie più recenti sono L’Officina del poeta. Studi su Edmondo De Amicis (Frank & Timme, Berlino 2013) nonché Eduardo De Filippos Theaterwerk zwischen Zelebration der neapolitanischen Populärkultur und Dramatisierung eines kriegsbedingten Familienwandels (Königshausen & Neumann, Würzburg 2019), di cui sta preparando la traduzione italiana. Inoltre, ha curato la ristampa, per la prima volta in edizione singola introdotta e commentata, di uno scritto deamicisiano dal titolo La mia officina (Edizioni dell’Orso, Alessandria 2020).