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Grecia, 1827. Ormai da anni infuria lo scontro tra i greci insorti – spalleggiati dai Filelleni, combattenti che dai paesi d’Europa sono giunti nella penisola per difendere gli ideali di libertà e di giustizia – e gli occupanti turchi. Anche se è difficile, dopo un dominio così lungo, spezzare le catene dell’oppressione. Soprattutto perché c’è chi, come Nicolas Starkos, collabora con i turchi e si arricchisce schiavizzando i connazionali catturati in battaglia. Solo la madre Andronika cerca di opporglisi.
Nel frattempo il tenente di marina Henry d’Albaret entra in affari con Elizundo, enigmatico banchiere dell’isola di Corfù. Innamoratosi della figlia di questi, Hadjine, decide di chiederla in sposa. Solo che sulla ragazza si sono posati anche gli occhi di Starkos. Ed Elizundo non può dire di no allo schiavista: la sua fortuna discende proprio da questo losco individuo...
Improvvisamente il banchiere muore. Hadjine sfoglia di libri contabili del padre e scopre che uomo orribile sia Starkos. Per salvarsi dal matrimonio può soltanto fuggire, inseguita sia dal promesso sposo, sia da d’Albert, che la ama. In un’avventura che è allo stesso tempo affresco storico di un periodo drammatico per il popolo greco.