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Avventure di un ragazzo, scritto nel 1891 e pubblicato per la prima volta due anni dopo, è un omaggio appassionato che Jules Verne tributa a un altro grandissimo autore dell’Ottocento: Charles Dickens. Dalle pagine del romanziere inglese, infatti, sembra provenire l’orfanello P’tit-Bonhomme, protagonista di questa storia, e così le sue “avventure”, che sono altrettante prove da superare lungo la strada che conduce alla felicità.
Siamo in Irlanda e P’tit viene raccolto prima da un burattinaio, che lo frusta se chiede anche solo da mangiare, e poi – approdato in un ricovero a Donegal – finisce nelle mani un ubriacone. La sorella adottiva è l’unica gentile con lui. La situazione non è però definitiva, perché in seguito il bambino finisce alla Ragged-School, un orfanotrofio di
Galway dove se è vero che trova un amico (Grip), lo attendono però anche le angherie di un teppista (Carker). Per non dire di come si comporta con lui il direttore O’Bodkins...Quando la scuola viene distrutta da un incendio, P’tit deve ricominciare a cercare il suo posto nel mondo.Forse al fianco di una giovane, stravagante attrice che lo presenta al proprio pubblico travestito da bambola?