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«Tutti i greci sapevano che l’oracolo di Delfi era sacro, che trasmetteva la voce di Apollo, il dio dei vaticini, l’unico in grado di predire il futuro e di conoscere il destino individuale intrecciato dalle tre Moire. Nessuno metteva in discussione le sentenze della Pizia, dubitarne era un atto di sacrilegio. Le predizioni si avveravano sempre, al di là della comprensione umana.»

Per dissipare le paure che lo assillano, Edipo si reca presso il santuario di Delfi, alla ricerca della verità sulle proprie origini. Lo sconcertante messaggio di Apollo che riceve per bocca della Pizia lo getta nell’angoscia più assoluta: il dio gli annuncia che ucciderà il padre e sposerà la madre, dalla quale avrà dei figli. Inorridito da tale predizione, Edipo si ribellerà alla fatalità del Fato e lotterà per evitare quella che gli viene presentata come una sentenza inappellabile. Pochissimi miti hanno segnato così profondamente la cultura occidentale come quello di Edipo. Freud ne concepì il suo controverso «complesso» e se ne servì per addentrarsi nella dimensione del subconscio. Al di là di Freud, Edipo rappresenta la tragica lotta dell’individuo contro le forze che lo trascendono e la travolgente solitudine umana di fronte al dolore infinito.