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Dopo la Seconda guerra mondiale la Corea divenne l’arena in cui gli USA e i suoi alleati si batterono contro i regimi comunisti, e il dittatore nordcoreano Kim Il Sung fu solo la miccia che diede fuoco alle polveri a quella che lo storico Gastone Breccia definisce: «una tragica ma provvidenziale alternativa alla terza guerra mondiale; una semi-world war; una guerra per la supremazia in Asia nordorientale». Tuttavia, questo conflitto fu inutile: è stato versato molto sangue, ma nel lungo termine non è stato risolto nulla. Nonostante tre anni di scontri, i sudcoreani, come i loro omologhi del Nord, si trovano, ancora oggi, più o meno nella stessa posizione che occupavano al 38° parallelo il 25 giugno 1950.
«Se noi perdiamo questa guerra contro il comunismo in Asia, la caduta dell’Europa sarà inevitabile mentre, se la vinciamo, probabilmente in Europa non vi sarà alcuna guerra […]. Non c’è alternativa alla vittoria.»
Davide F. Jabes, storico militare, ha conseguito il PhD all’Università di York (UK). Ha lavorato come consulente e ricercatore in Storia moderna per L’Università di Siena e altri istituti di ricerca. Inoltre, ha curato diversi saggi di argomento bellico, in particolare sulla Seconda guerra mondiale. Recentemente per Solferino ha scritto Il Leader, una biografia di Adolf Hitler.